Via della Stazione, 19
IT-01030 Vitorchiano, Viterbo
(Lazio / Latium)
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Kontakt / Contact:
Fax.: +39 (761) 37 09 52
Info: +39 (761) 37 00 17
trappa@vitorchiano.org
http://www.vitorchiano.org/...
Lage/How to reach
Situato a circa 8 km da Viterbo, ai piedi dei Monti Cimini, il Monastero di Nostra Signora di San Giuseppe è situato a circa 1 km da Vitorchiano, e si può raggiungere facilmente sia con i mezzi pubblici, sia con quelli privati.
La stazione FS più vicina è quella di Orte, sulla linea Firenze-Roma; a poca distanza dal Monastero, nella località Vitorchiano Pallone, fermano le autolinee Cotral che collegano Orte con Viterbo.
Allgemeine Informationen/General information
Nel 1875 veniva fondata a San Vito, nei pressi di Torino, la prima Trappa femminile in Italia, con un piccolo gruppo di monache francesi. Segnata da una storia di povertà, dedizione e sacrificio, benedetta di vocazioni umili e sante, la comunità dovette attraversare non poche difficoltà e prove di ogni genere.
Trasferita nel 1898 nei pressi di Roma, a Grottaferrata, migrò di nuovo nel 1957 verso le belle distese dell'Alto Lazio, a Vitorchiano (VT), quando l'affluire delle giovani e le condizioni del vecchio monastero non rispondevano più alle esigenze della vita cistercense.
Al sorgere del movimento ecumenico, la comunità si trovò ad essere coinvolta, grazie alla chiamata di alcune sorelle, nella preghiera e nel sacrificio per l'unità dalla Chiesa. Sr. Maria Gabriella Sagheddu, offertasi per questa causa, resta il segno luminoso che il riconoscimento della Chìesa ha posto a sigillo di tale grazia della comunità (Beatificata il 25-1-1980).
L'affluire di molte giovani ha permesso alla comunità di rispondere all'invito di alcuni Vescovi per fondare nuove comunità cistercensi, dapprima in Italia (Valserena, 1968), e poi nelle giovani Chiese di Argentina (Hinoio, 1973), Cile (Quilvo, 1981), Venezuela (Humocaro, 1985), Indonesia (Gedono, 1987)e Filippine (Matutum, 1994)
Caratterizzata da una grande valorizzazione della Liturgia, della vita comunitaria, del sacrificio di sé nel servizio disponibile del lavoro e nell’ascesi cenobitica, la comunità è composta da circa 75 monache, di tutte le età, provenienti da varie regioni d'Italia e anche da vari paesi del mondo.
Il lavoro di cui la comunità vive è prevalentemente agricolo - vigna, orto, ulivi, frutteti - accompagnato da un piccolo sviluppo artigianale con la produzione di marmellate e la diffusione di stampe di immagini e biglietti augurali.